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La nostra tenuta

Poggio al Tesoro produce vini che, sin dal loro debutto sul mercato, sono riusciti a guadagnare il consenso sia dei consumatori che della critica internazionale. 

Una consolidata passione di famiglia

Nel 2001 Marilisa Allegrini e il fratello Walter, animati dal desiderio di misurarsi con un progetto nuovo e al contempo diverso dalla loro amata Valpolicella, si sono mossi alla ricerca di qualcosa di straordinario e si sono immediatamente innamorati di Bolgheri, della sua bellezza e del suo grande potenziale. Una storia di dedizione e rispetto verso l’ambiente che oggi coinvolge anche le figlie di Marilisa, Carlotta e Caterina che, insieme alla madre e nel ricordo dell’amato zio, portano avanti questa iniziativa che si chiama Poggio al Tesoro, una delle realtà più dinamiche e significative del panorama bolgherese. 

La nostra responsabilità

Poggio al Tesoro non è solo un luogo di rara bellezza, ma uno spazio etico e responsabile. Viviamo un’epoca di grandi cambiamenti, in cui l’onnipotenza dell’uomo è messa in crisi dai suoi stessi limiti. In questo mondo che cambia, che è chiamato a rallentare, i vini di Poggio al Tesoro, nati in sinergia con la terra, sono la massima espressione del rispetto e dell’attenzione alla sostenibilità in vigna ed in cantina. Sono vini capaci di rimettere al giusto posto l’uomo nel suo rapporto con il mondo, con i territori, con la bellezza stessa. 

Equalitas
BRCGS

Un passo alla volta

  • La scoperta di Bolgheri

  • Un passo alla volta

  • 29 aprile 2002

  • La parcellizzazione del podere

  • La scoperta del Vermentino

  • Debutto dei vini di Poggio al Tesoro

  • Debutto del Vermentino

  • La natura al centro di tutto

  • Certificazione Equalitas

  • Poggio al Tesoro oggi

La scoperta di Bolgheri

Che cosa spinge un viticoltore fortemente radicato nel suo territorio intimamente legato alle sue storiche varietà, a partire da casa alla scoperta di un’altra terra da coltivare e nuovi vitigni da cui farsi sedurre? Una risposta razionale e certa non esiste. Esistono la determinazione, l’ambizione e il coraggio che, un bel giorno nel 2001, hanno spinto Marilisa e Walter a voler vincere una nuova sfida. Tante ipotesi, una sola meta: la Toscana. Dopo averla girata in lungo e in largo, aver conosciuto le sue terre ed essersi meravigliati davanti a tanta bellezza, è di Bolgheri che si sono perdutamente innamorati. L’eccezionale valore dell’area, unito alla loro esperienza, ha reso possibile la promessa che si erano fatti. 

Un passo alla volta

Il primo acquisto avvenuto nel 2001, costituito da 11 ettari, si estende lungo la Strada delle Sondraie fino ad arrivare alla Fossa Camilla. Affascinati dalla Strada Bolgherese, soprattutto dalla grande differenziazione di suoli rispetto a quelli argillosi delle Sondraie, Walter e Marilisa acquistano anche un podere di 7 ettari in quella località: è la suggestiva Chiesina di San Giuseppe. Il terzo acquisto è di altri 7 ettari a 100 metri di distanza, Via Bolgherese: una vigna di 3,5 ettari piantata nel 1994 con Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc. Poter usufruire di un terreno già piantumato, è un'occasione unica per anticipare i tempi sulla produzione e soprattutto studiare bene le differenziazioni dei suoli per destinare agli altri terreni dell’Azienda i cloni e le varietà più idonee. Ma non era abbastanza. Alcuni propietari terrieri decidono di vendere i loro terreni in zona le Sondraie e di venderli agli Allegrini. Ecco che in poco tempo viene messo insieme un patrimonio terriero invidiabile.

29 aprile 2002

Viene costituita la Società Agricola POGGIO AL TESORO.

La parcellizzazione del podere

Il programma d’impianto dei vigneti della Tenuta, iniziato nel 2003, ha visto la scelta delle varietà e dei portainnesti fortemente condizionata dalle caratteristiche pedologiche e ambientali delle diverse zone di Poggio al Tesoro. È stata fatta una meticolosa parcellizzazione del podere, per esaltare le uniche caratteristiche di ogni singola sottozona, i terreni caratterizzati da sabbie ricche di scheletro sono stati scelti per coltivare vitigni che esprimono concentrazione e potenza, come il Cabernet Sauvignon ed in particolare il Cabernet Franc. Nei terreni argillosi e ricchi di minerali sono stati impiantati invece vitigni come il Merlot, nei quali si ricercano l’eleganza, i profumi e l’armonia. 
Il 2003 è anche la prima annata di una piccola produzione proveniente dai vigneti di Via Bolgherese.

La scoperta del Vermentino

Marilisa ama molto i vini banchi, ma li vuole importanti e ricchi di struttura e mineralità. Con l’aiuto dell’agronomo identifica alcuni cloni di Vermentino della Corsica come quelli che le permetteranno di raggiungere l’obiettivo prefissato. Alle Sondraie, questa varietà a bacca bianca andrà ad aggiungersi a quelle a bacca rossa tipiche del territorio bolgherese.

Debutto dei vini di Poggio al Tesoro

Viene messa in commercio la prima annata di produzione, la 2003 e fin da subito si identificano due prodotti:
Il Sondraia 65% Cabernet Sauvignon, 25% Merlot. 10% Cabernet Franc che viene identificato come il flagship dell’Azienda e poi c’è una piccolissima produzione di Cabernet Franc in purezza che Marilisa decide di dedicare al fratello Walter, prematuramente scomparso nel 2003.

Debutto del Vermentino

Viene chiamato Solosole perché le caratteristiche organolettiche e la struttura del vino sono frutto della perfetta maturazione al sole.

 

La natura al centro di tutto

Dal 2014 a Poggio al Tesoro si applica un rigido protocollo che mette al centro la sostenibilità. La tutela dell’ambiente è una strada a senso unico ed è con questo spirito che ci prendiamo quotidianamente cura delle viti rispettandone l’equilibrio, perché i loro frutti possano esprimere tutta la loro potenzialità in un ecosistema incontaminato. L’approccio etico e sostenibile si riflette in ogni nostra scelta: dalle pratiche di agricoltura, come il sovescio e gli sfalci selettivi che apportano concimazione organica e fertilità vitale al terreno, alle produzioni per ettaro molto basse, alla potatura differenziata, alla vendemmia notturna, all’ottimizzazione dei consumi in vigneto ed in cantina. L’obiettivo è ottenere un vino di alta qualità, rispettando l’equilibrio e la potenza della terra. 

Certificazione Equalitas

Poggio al Tesoro ottiene la certificazione Equalitas che premia il raggiungimento dei tre pilastri della sostenibilità: ambientale, economica e sociale. 

Poggio al Tesoro oggi

Poggio al Tesoro festeggia 20 anni contando 64 ettari in 4 zone diverse del territorio bolgherese. Un traguardo importante di un percorso in continua evoluzione in quanto ne restano ancora circa 30 da piantare. L’attenzione per l’ambiente, per la biodiversità e la cura del suolo sono i valori alla base della filosofia dell’azienda che, in tutti i processi della produzione, dalla vigna alla cantina, osserva un rigido protocollo improntato alla sostenibilità. Sperimentazione, coraggio e avanguardia sono i punti fermi che hanno da sempre contraddistinto l’azienda e sempre la contraddistingueranno.

La cantina: un luogo vocato alla pace

La cantina di Poggio al Tesoro è il cuore pulsante dell’azienda, ma allo stesso tempo è anche luogo di pace e meditazione. Efficiente, razionale, semplice, fatta per soddisfare il raggiungimento della massima qualità più che stupire. I serbatoi di acciaio che vengono utilizzati per la vinificazione conservano intatti i profumi e le qualità di ogni varietà. Gli spazi differenziati che ospitano le barriques, sono stati pensati per mantenere i vini a temperature diversificate, per favorire la fermentazione e garantire il perfetto affinamento dei rossi di Poggio al Tesoro. A partire dalla vendemmia 2016, sono iniziate delle sperimentazioni sulla vinificazione di una selezione di Solosole e Cassiopea in anfore e orci di terracotta. Questo materiale conferisce una bella struttura in maniera molto delicata, senza interferire con tannini ed aromaticità, al fine di ricercare un carattere sempre più identitario del nostro stile. 
Per noi la cantina è un luogo nobile, di pace e silenzio, di raccoglimento che incoraggia l’uomo alla pazienza.

Pace. Silenzio. Quiete.